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Molti lo scelgono per la cura,
benessere e riabilitazione del proprio corpo.
Un rimedio efficace e naturale ai dolori che derivano da posizioni e postura scorrette.

 
Corso di pilates Bologna

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Il Metodo Pilates รจ un sistema di allenamento sviluppato all’inizio del 1900 da J.H. Pilates.

Riconosciuto a livello internazionale come ottimo metodo di rieducazione posturale e di riabilitazione, creato da J.H. Pilates, รจ un programma di esercizi che si concentra sui muscoli posturali, cioรจ quei muscoli che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale.

Gli esercizi, basati su principi specifici come la respirazione, la fluiditร , il controllo, sono finalizzati all’allungamento, tonificazione, rinforzo muscolare.

Il programma del corso mira ad allenare i muscoli posturali di bilanciamento e di supporto alla colonna vertebrale, ad acquisire consapevolezza del respiro e dell’allineamento del corpo, rinforzando i muscoli del piano profondo del tronco (muscoli addominali ma anche le fasce muscolari piรน profonde vicino alla colonna e intorno alle pelvi: addome, i glutei, gli adduttori e la zona lombare).

Gli esercizi si eseguono sul tappetino (Pilates Mat Work), sotto la direzione dell’insegnante; sono previste lezioni individuali, su prenotazione, e di gruppo (open class).

I principi base del metodo Pilates:

  1. la Respirazione come impulso e sotegno del movimento;
  2. il Centro, Power House, punto di forza e di controllo di tutto il corpo;
  3. la Precisione del movimento;
  4. la Concentrazione, come consapevolezza e volontร  del movimento;
  5. il Controllo di ogni parte del corpo;
  6. la Fluiditร , sintesi di tutti i concetti precedenti.

Insegnante del corso Pilates – Silvia Avnet

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Dove ci trovi…


Corso di ginnastica posturale
a numero chiuso
per ragazzi ed adulti

Per prenotarti รจ sufficiente mandare una richiesta con il modulo qua sotto!

 

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Corso di pilates posturale per bambini ed adolescenti a bologna

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Arte Danza Bologna organizza perย  bambini (8-11 anni), ragazzi (12-16 anni) corsi di ginnastica posturale che hanno come finalitร  principale l’allineamento ed il corretto assetto muscolo scheletrico.

Giร  nell’etร  infantile i bambini possono presentare asimmetrie ed atteggiamenti posturali scorretti e proprio nella fase della crescita e nello sviluppo รจ possibile agire e correggerli.

Prevenendo quindi problemi che se trascurati possono diventare vere e proprie patologie, non solo a livello vertebrale (es. scoliosi, lordosi, cifosi…) ma anche a livello di arti sia superiori che inferiori.

Nei casi di crescite repentine il corpo non ha sufficiente tempo per riequilibrare il proprio assetto, il pilates si inserisce nell’allungamento muscolo tendineo e nello scioglimento delle tensioni articolari.

Insegnante del corso Pilates – Silvia Avnet

La parola all’insegnante

Corso di pilates posturale per bambini ed adolescenti a bologna

Attivitร  riservata ad un gruppo ristretto di persone (max 4/5) che presentano paramorfismi, ovvero atteggiamenti posturali, piรน o meno consolidati, che portano ad un’alterazione dell’equilibrio miotensivo, con conseguenze sull’intero organismo (ernie iatali, radicoliti, vasocostrizioni, ipossia cellulare, cefalee, ecc.).

Tra i vizi posturali piรน noti, ricordiamo: scoliosi, ipercifosi, iperlordosi, rettileinizzazioni, a carico della colonna vertebrale; ma anche varismi, valgismi, intra ed extrarotazioni degli arti inferiori, o di parti di essi, come piedi, ginocchia, rotule, femori, tibie; infine, alluci valghi, dita a martello, ad artiglio, piedi piatti o cavi, scapole alate, ecc.

L’attivitร  prevede allungamenti muscolari globali, attingendo dalle tecniche Mezieres e dalle tecniche dello yoga, per mezzo di ausili come la parete, le palle, gli archi, i bocchi, le cinture, ecc.

La respirazione avrร  un ruolo rilevante, e gli esercizi, ove necessario, potranno essere personalizzati, a seconda dell’etร  e delle proprie caratteristiche.

La ristrettezza del gruppo, infatti, permette un lavoro quasi individuale, e dunque รจ aperto a giovani e meno giovani, nel primo caso con lo scopo di evitare il consolidarsi del vizio posturale e prevenire gli eventuali dolori ad esso collegati, nel secondo caso per ridurre dolori giร  presenti e scongiurare peggioramenti.

Per chi presenta una documentazione medica, e/o un protocollo fisioterapico, sarร  possibile fare un lavoro ancora piรน specifico, poicheฬ non รจ previsto, presso la nostra struttura, un esame posturale approfondito.

Per chi vuole saperne di piรน sulla postura

Per postura possiamo intendere la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine รจ il mantenimento dell’equilibrio, sia in condizioni statiche che dinamiche, a cui concorrono fattori neurofisiologici, biomeccanici, psicoemotivi e relazionali.

Ne consegue che la postura puรฒ essere studiata attraverso ciascuno dei seguenti modelli interpretativi: il modello psicosomatico, il modello neurofisiologico, il modello biomeccanico.

Nel modello psicosomatico gli atteggiamenti posturali, secondo Wilhelm Reich e Alexander Lowen, sono espressione di stati emozionali e, nel loro insieme, formano la cosรฌ detta โ€œcorazza muscolareโ€, per mantenere la quale il tono basale aumenta, ovvero si ha un eccesso di tensione della porzione contrattile della fibra muscolare. Se questa perdura nel tempo, viene interessata anche la porzione connettivale, dando luogo all’accorciamento vero e proprio del sistema muscolare che produrrร  l’alterazione della corretta successione articolare

Cosรฌ, uno stato miotensivo a partenza emozionale, puรฒ evolvere ed associarsi ad una problematica biomeccanica.

Secondo il modello neurofisiologico invece, nel correggere una postura, occorre intervenire anche sullo schema corporeo. Prima di definire che cosa sia lo schema corporeo, ricordiamo una basilare distinzione, fatta dal filosofo Edmund Husserl, tra lโ€™organismo, che egli definisce come il corpo depersonalizzato ed oggettivato dalla scienza, e il corpo, quello rilevante per il soggetto, che ne รจ la rappresentazione realmente vissuta ed unica che ciascuno possiede.

Possiamo ora definire il concetto di schema corporeo (cosรฌ come stabilito da Schilder) come un’immagine tridimensionale che ciascuno ha di se stesso, che raggruppa le diverse parti del corpo in unโ€™unitร  dotata di continuitร  temporale e spaziale, non semplicemente riducibile a una sensazione o ad una percezione ma che comporta una traccia mentale.

In altre parole lo si potrebbe definire una costruzione che il soggetto ha del proprio corpo, per cui sul โ€œcorpo organismoโ€ si instaura, col passare del tempo e delle esperienze, un โ€œaltro corpoโ€, un corpo metafora, fatto di rappresentazioni, emozioni, pensieri ed esperienze passate e future che si rifletterร  anche nel proprio modo di occupare lo spazio, in un dato momento, quindi sulla postura.

Tra i meccanismi neurofisiologici che influenzano la postura e il tono basale, c’รจ anche il riflesso antalgico, che produce una contrazione muscolare protratta nel tempo. Detta contrazione รจ attivata dai centri sottocorticali tramite il gamma motoneurone, con lo scopo di attenuare e/o eliminare dolori presenti (riflesso antalgico a posteriori) o di impedire che dolori latenti si manifestino (riflesso antalgico a priori). A volte queste contrazioni protratte, provocate dal riflesso antalgico, finiscono col creare conflitti strutturali.

Con il modello biomeccanico, infine, vengono analizzate le modalitร  con cui il sistema muscolo-scheletrico si “organizza” nella statica e nella dinamica.

Nella statica, gli squilibri posturali si evidenziano con la perdita della fisiologica sequenza articolare dei vari segmenti scheletrici nei tre piani dello spazio; nella dinamica con l’impossibilitร  di effettuare il movimento utilizzando al meglio le forze muscolari.

Per garantire l’assialitร  dei segmenti scheletrici, come pure il movimento articolare fisiologico, รจ necessario che le forze muscolari siano bilanciate. In caso contrario, i punti di applicazione delle forze vettoriali muscolari, i loro momenti e la distribuzione dei carichi sui segmenti scheletrici subiscono delle variazioni. Indipendentemente dagli elementi di disturbo primari e dal tipo di perturbazione iniziale, l’alterazione posturale รจ la risultante dell’interazione tra il “sistema complesso” muscolare ed il “sistema complesso” scheletrico, che dร  vita all’interrelazione funzionale “sistema complesso muscolo scheletrico”.

Una perturbazione localizzata provoca un iniziale disallineamento e quindi uno sbilanciamento articolare al quale segue una contrazione muscolare con funzione stabilizzante.

Ma anche viceversa in quanto l’organizzazione della corretta sequenza articolare non puรฒ prescindere dall’equilibrio delle tensioni muscolari.

L’equilibrio a bassa intensitร  (tono muscolare) dei vettori muscolari garantisce la coesistenza di una buona stabilitร  e di una buona mobilitร  articolare, creando le condizioni affincheฬ il sistema muscolo-scheletrico si ponga “ai limiti del caos”, l’area cioรจ, dove gli elementi di staticitร  e dinamicitร  si esprimono al meglio della possibilitร  strutturale.

In sintesi

I tre sistemi neuromuscolare, psicosomatico e biomeccanico utilizzano il sistema muscolare nel raggiungimento dei propri obiettivi. Inoltre, per la prima caratteristica dei sistemi complessi, sono interagenti ed interdipendenti, perciรฒ qualunque sia il sistema primariamente implicato nel disequilibrio, gli altri devono attuare strategie adattative per permettere la salvaguardia della funzione al meglio delle possibilitร . Si comportano cioรจ come un sistema integrato. L’azione sul sistema muscolare si esprime attraverso l’aumento del tono basale e la contrazione muscolare distrettuale e sistemica.

Nel caso in cui contrazione muscolare e/o aumento del tono basale si verifichino per sufficiente tempo, si ha l’interessamento della porzione connettivale della fibra muscolare con accorciamento residuo, che determinerร  il disallineamento della fisiologica sequenza articolare. Ciรฒ sarร  a sua volta causa di contrazione muscolare ed innalzamento del tono basale dando vita ad un circuito di autoalimentazione.

Bibliografia

Dott. M. Lastrico, Biomeccanica muscolo-scheletrica e metodica Meฬziรจres, Marrapese Editore

Eleonora Reverberi, Il concetto di seฬ e la pratica sportiva, tesi triennale presso Universitร  Cattolica del Sacro Cuore.

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